Prima di iniziare a parlare della protagonista di questa breve biografia, direi che dovremmo spendere qualche parola a proposito del periodo in cui Gertrude visse e l’ambiente da cui proveniva.
Dalla seconda metà dell'ottocento erano in vigore nel Nord America tutta una serie di norme, le leggi di Jim Crow[1], che impedivano di fatto l'integrazione degli afroamericani con il tessuto sociale: era loro proibito votare e frequentare le scuole dei bianchi, ed erano altresì proibiti matrimoni misti che avrebbero potuto mettere in pericolo la razza bianca.
Oltre a questo, la Storia ci insegna che anche la causa femminista negli Stati Uniti fu a lungo combattuta, si parla di metà del XIX secolo, ma solo all’inizio degli anni venti del 1900 fu ratificata la norma che estendeva alle donne il diritto di voto.
Nei Ruggenti Anni Venti si fa strada anche la generazione delle cosiddette Flappers, donne che combatterono qualsiasi stereotipo femminile con il loro aspetto, sottolineato da vestiti più attillati e gonne e capelli più corti, e con il loro comportamento sovente mondano e sessualmente più disinibito; donne che fumavano e bevevano in pubblico e che ascoltavano Jazz. Donne che volevano godere la vita come gli uomini e non necessariamente per gli uomini.
Possiamo serenamente inserire in questo contesto la figura di Ma Rainey (e anche quelle della più nota Bessie Smith), a suo modo una precorritrice dei nuovi usi e costumi.
Corpulenta e oggettivamente brutta, ma con tanto talento e una carica di energia e sensualità che la resero, forse, la prima Star intesa con la stessa accezione che attribuiamo oggi a questa parola, Ma Rainey era veramente famosa e aveva un nutrito stuolo di fan.
Gertrude Pridgett nacque a Columbus, in Georgia, profondo Sud degli Stati Uniti, nel 1886, ma potrebbe essere accaduto anche quattro anni prima, nel 1882; di fatto la data di nascita è ricavata dal censimento del 1910 e non da un documento anagrafico vero e proprio.
Seconda di cinque fratelli, comiciò a esibirsi in diversi talent show all’incirca quando aveva 13 o 14 anni.
Ovviamente i talent show di quel periodo non vanno confusi con gli attuali sebbene, pur essendo degli eventi di piccole dimensioni messi in piedi da qualche impresario, condividevano con quelli odierni lo scopo di "pescare" dei nuovi talenti nel canto, danza o altra forma di intrattenimento popolare.
Era il periodo dei Minstrel Shows, spettacoli di non altissima levatura il cui punto forte era rappresentato dalle esibizioni dei Black Face, ossia attori bianchi che si scurivano mani e faccia con della cenere per fare il verso ai neri (i coon), e che dei neri mettevano in scena quelle che ritenevano fossero le principali caratteristiche, ad esempio la prigrizia e la stupidità: eh si, la fine della segregazione era parecchio lontana e i pregiudizi molto radicati.
Ai Minstrel Show fatti da artisti bianchi, si affiancarono quelli con veri attori e intrattenitori di colore, la qual cosa iniziò ad attrattare anche gli afroamericani.
La carriera di Ma Rainey parte proprio da questi spettacoli itineranti e un po’ volgarotti.
Era una cantante dalle indiscusse qualità quando, nel 1902, dopo uno spettacolo, si imbattè in una spettatrice che stava cantando un particolare genere di musica che Gertrude definì "strana e dolorosa". Quello che la fan stava improvvisando era un blues e fece immediatamente breccia nel cuore dell’artista che, da quel momento, avrebbe inserito in repertorio qualche brano blues ogni sera.
Se il Blues era evidentemente già esistente prima che Ma Rainey ne diventasse interprete, come si è guadagnata l’appellativo di Mother Of Blues?
Diciamo subito che questo tipo di denominazine non è mai vera, nemmeno per i noti colleghi maschi. Nessuno è Padre o Inventore del Blues in senso stretto; non lo è stato W.C. Handy e neppure Charley Patton o il misterioso Henry Sloan.
Il Blues si sviluppò pian piano nell’America del Nord con l’arrivo dei primi deportati dall’Africa Occidentale, con la loro necessità di ritualizzare e condividere l’esperienza del dolore attraverso la fisicità del ballo e del canto, partendo dalla matrice della Musica Africana e si codificò nel tempo sino ad assumere più o meno la forma, anzi le forme, che conosciamo.
Ma Rainey è ricordata come la Madre Del Blues perché ne fu la prima grande interprete, fu indiscutibilmente la regina della scena, diede agli spettatori un’esperienza potente e catartica rendendoli attivamente partecipi perché, anche se al centro del quadro, era una di loro.
Il Blues è la condivisione dell’esperienza sulla Terra - mentre il Gospel è la salvifica fede in Dio - e Gertrude era capace di rappresentare bene questo aspetto.
La Rainey divenne la prima vera cantante blues professionista, esibendosi in una marea di spettacoli e la prima voce femminile a registrare per un'etichetta di Race Records.
Nel 1904 Gertrude Pridgett sposò William "Pa" Rainey, dal quale prese il cognome e derivò il suo nomignolo.
William era un songster, un cantante, con il quale la Nostra condivise anche la professione.
Inizialmente i Raineys si esibirono la Rabbit’s Foot Company con il nome di The Assassinators Of Blues. Abbandonata questa prima compagnia un paio d’anni dopo il passaggio della stessa a F.S. Willcot[2], Il duo continuò a lavorare nel Tolliver’s Circus & Musical Extravaganza sino alla fine del matrimonio nel 1916.
A quel punto Gertude era pronta per spiccare da sola il volo.
Ma Rainey e la Wildcats Jazz Band con cui si esibì a partire dal 1924 (con Thomas Dorsey al piano)
Era un personaggio noto per la sua bravura, per la presenza scenica, per il suo aspetto sottolineato da abiti fastosi e fantasiosi, da un’incredibile numero di monili, dal dente dorato che scintillava nel suo sorriso e da una pistola.
Madam Rainey era cercata indiscriminatamente dal pubblico di colore, che da lei si sentiva rappresentato, e dal pubblico bianco per il quale si esibiva anche in spettacoli privati.
I primi due decenni del XX secolo furono un periodo particolarmente florido per la musica nera, alcune etichette discografiche come la Okeh, la Columbia, la Black Swan e la Paramount erano alla costante ricerca di nuovi artisti da produrre e grazie ai quali fare parecchi affari.
Proprio per la Paramount Ma Rainey incise le prime canzoni nel 1923, diventando, come accennato, la prima donna a registrare professionalmente il Blues.
Sotto contratto con la nota etichetta di musica del periodo pre guerra (si parla di Pre War dove War è la Seconda Guerra Mondiale), lavorò con continuità e successo per circa 5 anni, fino al 1928.
Alcuni dei brani immortalati divennero ben presto dei classici, come per esempio See See Rider Blues, Jelly Beam Blues, Prove It On Me, Ma Rainey's Black Bottom e Shave ‘em Dry solo per citarne alcuni.
Alla Paramount strinse un sodalizio artistico con la pianista e arrangiatrice Lovie Austin ed ebbe modo di suonare con valenti musicisti tra cui ricordiamo Louis Armstrong, vera leggenda del Jazz.
Personaggio esuberante, Ma Rainey, pur non pubblicizzando eccesivamente la cosa, non nascose mai la propria bisessualità, in qualche modo anzi la fece permeare nei testi delle sue canzoni, soprattutto in Prove It On Me ha un chiaro riferimento circa le preferenze dell’artista.
Prove It On Me - Ma Rainey.
Went out last night with a crowd of my friends,
They must've been women, 'cause I don't like no men.
Sono uscita ieri sera con una compagnia di amiche / dovevano essere tutte donne perchè non mi piacciono gli uomini
Da Prove It On Me - Ma Rainey
Anche per questo non troppo celato amore per le donne molti sospettarono un suo legame con la più giovane Bessie Smith, artista che contribuì a formare e a indirizzare al Blues.
Si narra dell'arresto di Ma Rainey per disturbo della quiete pubblica e di come gli agenti che l'arrestarono si trovarono di fronte alla singolare scena di un'orgia tutta al femminile che si stava tenendo nella casa dove fecero irruzione, orgia alla quale la cantante stava partecipando.
La Reiney venne scarcerata grazie all'opera di convincimento di Bessie Smith nei confronti della polizia.
Con la fine degli anni venti, l'affacciarsi della Grande Depressione ridusse gli affari anche per i produttori di dischi, poche etichette discografiche rimasero attive mentre la maggior parte dovette arrendersi alle sfavorevoli condizioni economiche.
Dal 1928 Ma Rainey non incise più un solo disco pur continuando ad esibirsi sino a metà anni trenta.
Ritiratasi dalle scene iniziò a frequentare la Chiesa Battista fino alla morte, giunta quando aveva poco più di 50 anni, nel 1939.
Alla fine della sua vita era talmente lontana dai suoi trascorsi nel Vaudville che il certificato di morte riporta casalinga alla voce professione.
A Ma Rainey è stato dedicato uno spettacolo teatrale, scritto da August Wilson, dal titolo Ma Rainey's Black Bottom e, al momento in cui sto scrivendo, è in cantiere un film dallo stesso titolo (prodotto da Netflix).
Ma Rainey è stata introdotta nella Rock And Roll Hall Of Fame nel 1990.
chiara
2021-04-18 19:09:31
molto interessante - stasera "ho rubato" il tuo scritto. Nel post di accompagnamento cito la fonte.
grazie, molto interessante
Faccio ogni giorno dei video intitotati #unaletturaalgiorno e la domenica #paroleemusica
se vuoi ascoltarlo, lo trovi nel mio canale youtube chiara savoi o nella mia pagina facebook Chiara Savoi
Francesco
2021-04-21 12:34:44
Grazie mille, sicuramente andrò a sbirciare!
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