Erano gli anni sessanta, nel pieno del Folk Revival americano si udì nuovamente il suono gentile di un chitarrista di Avalon.
Più precisamente era il 1963, Avalon, Mississippi, era una comunità di poche anime, talmente piccola da essere persino scomparsa dalle mappe.
Capirete che non fu facile per un giovane come Tom Hoskins mettersi alla ricerca di un posto dimenticato nel sud degli Stati Uniti, ma Avalon era l'unico indizio utile per compiere quella che poteva essere l'impresa di una vita, se non altro per un appassionato di musica: trovare Mississippi John Hurt, un pioniere del fingerstyle dal tocco cristallino, deciso e ritmicamente irresistibile.
L'idea che Hurt, se ancora vivo, potesse trovarsi in un luogo chiamato Avalon venne al musicologo Dick Spottswood dopo aver ascoltato Avalon Blues, ma fu Hoskins a darle seguito.
Spottswood ebbe l'intuizione di cercare Avalon in una cartina geografica di fine ottocento, riuscendo a individuare la zona in cui era collocata, nella Carrol County, Mississippi.
Avalon, my hometown, always on my mind
Avalon, my hometown, always on my mind
Pretty mama's in Avalon, want me there all the timeAvalon, la mi città natale, sempre nella mia mente / Avalon, la mia città natale, sempre nella mia mente / La mia bella è ad Avalon, vuole che io sia sempre lì
Avalon Blues, Mississippi John Hurt - Okeh, 1928
La fatica non fu vana perchè la risposta alla domanda "E' ancora vivo John Hurt?" fu ovviamente affermativa.
Mississippi John Hurt nacque a Teoc, Mississippi, nel 1893, ma visse ad Avalon assieme alla famiglia sin dall'età di sette anni.
John stesso raccontò di come approcciò la chitarra quando di anni ne aveva otto, prendendo segretamente in prestito quella di un musicista che era spesso ospite in casa, un uomo chiamato William Henry Carson.
La madre si rese conto della capacità del piccolo e, con qualche sacrificio, gli comprò il primo strumento per la cifra di un dollaro e mezzo, una chitarra di seconda mano e di marca sconosciuta cui venne affibbiato il soprannome Black Annie.
John Hurt non divenne mai un musicista professionista, se non negli utlimi anni di vita.
Lavorò sempre come bracciante agricolo, oppure costruendo traversine per i binari delle ferrovie o raccogliendo cotone e considerando la musica un semplice passatempo.
Nonostante questo sviluppò quel personale modo di suonare per cui è conosciuto anche ai giorni nostri, fondato sul beat regolare del pollice su bassi alternati, cui contrapponeva un ritmo fortemente sincopato utilizzando indice e medio sulle corde più acute.
La parola che descrive lo stile di Mississippi John Hurt è Fingerstyle, o Fingerpicking, identificando anche un genere musicale.
L'utilizzo del pollice sui bassi alternati per scandire il battere di ogni quarto, e delle altre dita per suonare la melodia di una canzone, è un classico del Blues e del Country e probabilmente si diffuse presso la popolazione afro americana all'inizio del XX secolo con l'evidente scopo di mimare l'andamento del Rag Time, parecchio diffuso al tempo.
Con gli anni anche diversi musicisti bianchi adottarono il fingerpicking, sviluppandolo e rendendolo sempre più raffinato. Ricordiamo il contributo che Merle Travis e Chet Atkins in particolare diedero a questo stile.
Negli ultimi anni si può notare un'ulteriore evoluzione del fingerstyle: al semplice utilizzo delle dita per pizzicare le corde, è stato affiancato l'uso dell'intero corpo della chitarra a mo' di strumento a percussione.
Poco più che ventenne sposò Gertrude Hoskins ma fu un matrimonio di breve durata.
Il secondo matrimonio con Jessie Nelson durò fino alla morte di Hurt nel 1966 e da esso nacquero ben sette figli.
Piuttosto legato alla sua piccola comunità, Hurt amava veramente Avalon e per questo forse la sua attività musicale era ridotta alle esibizioni in qualche festa di paese e nulla più.
Nella metà anni venti era solito accompagnare un violinista di nome Willie Narmour il quale, avendo registrato per l'etichetta Okeh e conoscendo le persone che vi lavoravano, suggerì loro il nome di Hurt.
Il chitarrista impressionò talmente i talent scout suonando per loro Monday Morning Blues, che alla prima informale audizione seguirono, nel 1928, alcune sessioni di registrazione a Memphis prima, e poi persino a New York.
I classici di Hurt sono tutti nelle tredici tracce che incise in quel periodo: da Spike Driver Blues, Frankie, Nobody's Dirty Business e Stack O' Lee, fino alla divertente e scollacciata Candy Man Blues.
I 13 brani incisi da Mississippi John Hurt per la Okeh, nel 1928:
Frankie, Nobody's Dirty Business, Ain't No Tellin', Louis Collins, Avalon Blues, Big Leg Blues, Stack O' Lee, Candy Man Blues, Got The Blues (Can't Be Satisfied), Blessed Be The Name, Praying On The Old Camp Ground, Blue Harvest Blues, Spike Driver Blues
Frankie e Nobody's Dirty Business furono i primi pezzi ad essere incisi, entrambi a Memphis. I rimanenti invece vennero registrati a New York poco tempo dopo.
Oltre ad arrangiamenti di brani tradizionali come ad esempio il gospel Blessed Be The Name, Hurt incise anche brani originali che trattavano i temi più svariati: dalle storie di personaggi protagonisti di fatti di cronaca, come ad esempio Stack O' Lee, o Stagger Lee, fino agli ironici doppi sensi di Candy Man Blues.
Se Stack O' Lee narrava di un omicida, un personaggio che uccise un certo Billy De Lyon per futili motivi e che divenne nel tempo la rappresentazione stessa della cattiveria più spietata
Billy De Lyon told Stack O' Lee, "Please don't take my life
I got two little babies, and a darlin' lovin' wife"
That bad man, oh, cruel Stack O' LeeBilly De Lyon disse a Stack O' Lee, "Per favore non uccidermi / ho due bambini e una dolce amorevole moglie" / È cattivo, Oh, crudele Stack O' Lee
"What I care about you little babies, your darlin' lovin' wife?
You done stole my Stetson hat, I'm bound to take your life"
That bad man, cruel Stack O' Lee"A chi interessano i tuoi bambini, la tua amorevole moglie? / Mi hai rubato il cappello Stetson, devo toglierti la vita" / Quell'uomo è cattivo, Oh, crudele Stack O' Lee
Stack O' Lee - una ballata su un fatto di cronaca realmente accaduto, poi divenuto leggendario
Candy Man invece è solamente una storiella piuttosto licenziosa:
If you try his candy, good friend of mine
You sure will want it for a long long time
It's the candy man
It's the candy manSe provi la sua caramella, mia buona amica/ La vorrai di sicuro per un lungo periodo / È l'uomo delle caramelle / È l'uomo delle caramelle
Candy Man Blues - Mississippi John Hurt - Okeh, 1928
Le vendite dei primi 78 giri furono buone anche se non proprio brillanti, la Grande Depressione nel frattempo incombeva e Hurt dovette ben presto ritornare al lavoro nei campi, apparentemente senza grandi rimpianti.
Continuò la sua vita lavorando ad Avalon e nella vicina Jackson fino al fatidico 1963.
Sin dai primi anni '50 negli Stati Uniti si stavano riscoprendo registrazioni di canzoni cosiddette Old Times, musica dei vecchi tempi, e fu sull'onda lunga di questo ritrovato interesse per le origini del Folk che il nome di Mississippi John Hurt, stampato su dei vecchi dischi, iniziò a solleticare l'interesse di molti.
Negli anni 60 alcuni entusiasti del Blues e di altre forme di musica rurale, decisero di andare alla ricerca di quei musicisti sino ad allora ascoltati solamente sui solchi dei vinili.
A Son House, Skip James e Gary Davis, si unì presto John Hurt che, come abbiamo visto, fu scovato nella sua Avalon da Tom Hoskins nel 1963.
In quel periodo il Nostro non possedeva più una chitarra, ma aveva continuato a suonare in pubblico prendendo strumenti in prestito e riuscendo a mantenere il suo talento intatto, a differenza di alcuni colleghi che risultarono un po' arrugginiti col passare degli anni.
Esortato da Hoskins, Hurt iniziò quella che potremmo definire la sua vita di musicista: incise nuovi dischi e si esibì nei college, nelle coffe house e persino in alcuni festival folk quali quello di Newport.
Partecipò a programmi televisivi come il Rainbow Quest di Peter Seeger e il Tonight Show di Johnny Carson.
Mississippi John Hurt mentre si esibisce al Newport Folk Festival nel 1963.
Dopo tre anni vissuti finalmente sotto i riflettori, la voce dolce di Mississippi John Hurt smise di cantare nel 1966, quando morì a causa di un infarto.
Rincuora che, alla fine di una vita di fatiche e di lavoro, un talento come quello di Hurt non sia rimasto sepolto nella polvere delle piccole storie che non conosceremo mai, ma sia giunto invece sino a noi in tutta la sua freschezza e limpidezza.
Attualmente, la casa in cui visse John Hurt è la sede di un piccolo museo a lui dedicato e della fondazione che porta il suo nome, ad Avalon.
È ricordato anche dalla targa del Blues trail
La targa che ricorda Mississippi John Hurt ad Avalon.
Per approfondire l'argomento, o conoscere qualcosa in più della fondazione Mississippi John Hurt, vi rimando al sito della fondazione stessa.
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